L’Ente Parco ha definito abusivo il santuario situato nel terreno di via Campo delle Rose, a Trevignano Romano.
Il Tar del Lazio ha dato ragione alle autorità locali, dichiarando quindi che la teca di Trevignano sul lago di Bracciano – dove è situata la statua della Madonna, il crocifisso e le panche – è un abuso edilizio e dovrà essere rimossa.
Gisella Cardia non si arrende
Un duro colpo per Gisella Cardia che, dopo le ultime denunce dell’Ente Parco, viene costretta a smantellare il santuario realizzato nel terreno di via Campo delle Rose, a Trevignano Romano (Roma), dichiarato abusivo dal Tar del Lazio.
Nonostante tutto, la veggente non ha intenzione di arrendersi e i fedeli che la seguono continuano a pregare sotto la statua della Madonna. “Toglieremo le panche per i fedeli e le rimetteremo ogni 3 del mese per la recita del rosario, come stabilito dal Tar del Lazio. Terminata la preghiera le rimuoveremo, per poi riposizionarle la volta successiva”, afferma Gisella Cardia.
L’abuso edilizio denunciato, effettivamente, si riferisce agli arredi posizionati sul campo, come le panche e la recinzione già denunciata dall’Ente Parco. Inoltre, la sentenza del giudice non vieta i raduni di preghiera, alla luce del diritto costituzionale alla libertà religiosa.
Il ricorso perso dai coniugi di Trevignano
A metà maggio scorso, le autorità erano già intervenute per far togliere il gazebo montato su un prato per accogliere i fedeli. Così, i due coniugi Gisella Cardia e il marito Gianni, che avevano fondato l’associazione Madonna di Trevignano, avevano fatto ricorso al TAR.
Grazie alla loro iniziativa, erano numerosi i fedeli che si radunavano in preghiera intorno alla figura della Madonna, per chiedere apparizioni, grazie e miracoli. Tuttavia, alla fine il Tar li ha condannati a togliere tutto.